E’ quanto emerge dal dibattito in Commissione che lo ha respinto per un solo voto. Sottosegretario Amendola: un tema importante da approfondire nel prossimo Ddl Concorrenza.
Dopo la bocciatura dell’emendamento Lorfice sulle società odontoiatriche e grazie alla pubblicazione degli atti della seduta della 14ª Commissione Politiche dell’Unione europea del Sentato si delineano, meglio, le motivazioni che hanno portato al respingimento, per un solo voto (8 i favorevoli, 7 i contrari).
Discussione che parte con il parere contrario del Governo portato dal Sottosegretario agli Affari Europei Vincenzo Amendola motivato con il fatto che “l’esclusione delle società di capitali dalla possibilità di esercitare l’attività odontoiatrica, come ora consentito dall’articolo 1, comma 153, della legge 24 luglio 1985 n. 409, si introdurrebbe una limitazione non giustificata alla concorrenza e al principio di libertà di stabilimento di cui all’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, con conseguente rischio di apertura di una procedura di infrazione”.
A ribadire la bontà del fine dell’emendamento è il Senatore Pietro Lorefice (M5S), primo firmatario, evidenziando “che la finalità è quella della tutela del consumatore, in linea con la costante attenzione del Movimento 5 Stelle a mantenere il settore della salute il più possibile libero da logiche di profitto”, ricordando poi che, “in tema di salute, gli Stati membri non sono limitati dal diritto dell’Unione”.
Sulla necessità di tutelare sia la concorrenza ma anche l’occupazione è il Senatore del PD Tommaso Nannicini che informa, “qualora l’emendamento fosse approvato”, la volontà del suo Gruppo di farsi promotore “di una norma transitoria, volta a salvaguardare l’esistente situazione occupazionale delle società di capitali che attualmente esercitano l’attività odontoiatrica in forma societaria”. Sen. Nannicini che ritiene che il tema “potrebbe essere affrontato in modo complessivo e compiuto nell’ambito del prossimo provvedimento sulla concorrenza”.
Sulla stessa linea, quella di portare il tema nel prossimo Ddl Concorrenza, ma di votare a favore l’emendamento “per mettere una sorta di paletto”, anche quella della Senatrice (M5S) Lisa Pirro che ricorda come la problematica sia analoga a quella di altre professioni, che invece hanno già queste forme di tutela.
Capendo le ragioni poste dal Sentare Lorefice, il Sottosegretario Amendola, “ritenendolo un tema importante da approfondire” ribadisce, tuttavia, “che il suo mandato è quello di evitare l’aggravarsi della situazione italiana rispetto alle procedure di infrazione con l’Unione europea”. Sottosegretario che condivide che “la sede più idonea per trattare il tema sia quella del prossimo provvedimento sulla concorrenza”.
Terminata la votazione, stando a quanto riporta il sito ANDI, i Senatori M5S Pietro Lorefice, capogruppo in Commissione Politiche europee di Palazzo Madama, e le senatrici Elisa Pirro e Maria Domenica Castellone, capogruppo e membro della Commissione Sanita hanno rilasciato questa dichiarazione all’agenzia ANSA: “La salute del cittadino non può essere lasciata nelle mani di lobby e multinazionali che antepongono l’interesse economico alla salute dell’individuo. Per questo ritengo gravissima la bocciatura avvenuta oggi in Senato dell’emendamento Cinquestelle a mia prima firma da parte di quelle forze politiche che evidentemente preferiscono stare dalla parte del profitto dei grandi gruppi odontoiatrici invece che dalla parte dei cittadini. Continueremo, a fianco dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, la nostra battaglia politica per impedire lo svolgimento dell’attività odontoatrica a società commerciali diverse da quelle professionali: un business che lucra senza scrupoli sulla salute delle persone e che va urgentemente contrastato”.
Fonte: Odontoiatria33